Il dolce Fico bianco del Cilento

Fico bianco del CilentoIl Fico bianco del Cilento è una varietà particolarmente prelibata della famiglia dei fichi, la cui produzione interessa 68 comuni campani, appartenenti per la maggior parte alla provincia di Salerno e all’area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

Come si intuisce dal nome, esso si differenzia dalle altre varietà per il colore della buccia, che non è violaceo ma giallo chiaro, quasi bianco appunto. La sua polpa, color giallo ambrato, è tipicamente pastosa e piuttosto dolce ma digeribile, ed è ricca di zuccheri, sali minerali e fibre. Il Fico bianco possiede numerose proprietà benefiche: ha funzioni lassative e digestive, ed è indicato per proteggere la vista e la pelle.

 

Le origini

L’introduzione del pregiato prodotto ortofrutticolo nell’agricoltura cilentana sembra risalire a prima del VI sec. a.C. ad opera dei coloni greci, che trovarono nella zona terreno fertile e clima mite, condizioni essenziali per un buon raccolto. Della variante essiccata del Fico bianco del Cilento esiste testimonianza in numerosi scritti. Catone e Varrone narravano che fosse utilizzata nel Cilento e in Lucania come base alimentare della manodopera impiegata nel lavoro dei campi. E ancora, il “Quaderno doganale delle marine del Cilento” (1486) riportava l’esistenza di una feconda attività di produzione e commercializzazione di fichi secchi, quale alimento di pregio presente sui principali mercati italiani.

 

La valorizzazione oggi

La versione essiccata del Fico bianco del Cilento ha ottenuto nel 2006 il marchio Dop (denominazione di origine protetta). La Campania attualmente vanta il 25%fichi-bianchi-del-Cilento dell’intera produzione nazionale di fichi, di cui il 70-75% si concentra nel Cilento. Il raccolto medio annuo regionale si aggira sulle 11 tonnellate di prodotto fresco, spalmate su circa 8.000 ettari. La raccolta avviene tra la fine di luglio e la fine di settembre rigorosamente a mano, trattandosi di un frutto molto delicato. Per gustarlo esistono tanti modi: dal prodotto fresco “al naturale”, da mangiare da solo o come accompagnamento al prosciutto crudo o alle carni, fino alle confetture, da abbinare ai formaggi o da spalmare semplicemente su una fetta di pane. Quanto invece al fico essiccato, si trova nella versione classica oppure ricoperto di cioccolato fondente, immerso nel rhum o farcito con mandorle, noci, nocciole, semi di finocchietto o bucce di agrumi.

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