Consumare pesce in modo responsabile è un dovere di tutti!
Il pesce è un ingrediente importante della Dieta mediterranea, che ne consiglia il consumo almeno due volte a settimana. Con particolare preferenza per le varietà che contengono omega-3, un alleato contro le malattie cardiovascolari. Ma la Dieta mediterranea vuole essere anche una dieta sostenibile e a basso impatto ambientale. E se oggi il 90% delle specie ittiche del Mediterraneo è in declino, principalmente a causa della pesca eccessiva e distruttiva, essa non può restare indifferente al grido di allarme del pianeta marino.
Il contributo della Dieta mediterranea
Attraverso l’alimentazione mediterranea, ognuno può fare la propria parte per contrastare il fenomeno dell’impoverimento del mare. Come? Consumando pesce in modo responsabile, variando la propria dieta e puntando sulla qualità e sulla sostenibilità. Concretamente questo si traduce nella scelta – dopo attenta consultazione dell’etichetta obbligatoria – del pesce fresco locale, pescato nei mari italiani e che quindi non ha subito lunghi trasporti, e inoltre, permette di tutelare i pescatori locali. Da prediligere poi il pesce pescato con attrezzi artigianali (nasse e trappole, reti da imbrocco o reti analoghe, reti da posta etc), e le varietà che non sono in declino. Il pesce catturato in mare va sempre preferito a quello allevato o decongelato. Occhio anche alla misura giusta: esiste infatti una taglia minima di conservazione obbligatoria, che impedisce che vengano pescati e venduti esemplari troppo piccoli, che non hanno avuto il tempo di riprodursi. E ancora, fondamentale è il rispetto dei tempi della natura: come la frutta e la verdura, infatti, anche il pesce ha la sua stagionalità.
Per arginare l’impoverimento marino è bene ridurre il consumo dei soliti pesci quali: tonno, salmone, merluzzo e gamberoni, sostituendoli con altri meno conosciuti. Greenpeace ha stilato una guida al consumo sostenibile del pesce. Qualche esempio? In primavera e in estate si possono scegliere pesci come il sugarello, specie pelagica ricca di acidi grassi, omega-3 e proteine; mentre in inverno, primavera ed estate si può optare per varietà come il sarago maggiore, ricco di sali minerali e nutrienti. E ancora, in inverno e in primavera si possono consumare pesci come la mormora, dalle carni pregiate e gustose; la palamita e lo scorfano, anch’essi ricchi di omega-3. In inverno e in autunno sono consigliati pesci come l’ombrina, dalle carni particolarmente gustose; e la seppia, magra e povera di grassi. E poi ci sono varietà che si trovano tutto l’anno, come il cefalo o muggine, un pesce ricco di nutrienti da cui si ricava la pregiata bottarga.
Queste alcune delle principali indicazioni per adeguare la Dieta mediterranea alle esigenze del pianeta marino e scegliere un consumo sostenibile. Buona spesa responsabile a tutti!