Un modello nutrizionale
La dieta mediterranea è un modello nutrizionale e uno stile di vita ispirato alle abitudini dei paesi europei del bacino del Mar Mediterraneo, compresa l’Italia, negli anni Cinquanta del XX secolo.
Gli ingredienti principali di questo regime alimentare sono: frutta e verdura, cereali integrali, olio di oliva, vino; ma anche pesce (prevalentemente azzurro), carni bianche, latticini e uova.
Uno stile di vita
La dieta mediterranea prevede un’alimentazione sana ed equilibrata dal punto di vista nutrizionale, in grado di ridurre l’incidenza di malattie cardiovascolari, tumori, diabete e disturbi alimentari, nonché di rallentare il declino cognitivo tipico dell’invecchiamento. Ma – come suggerisce l’etimologia greca (“δίαιτα”=modo di vivere) – il concetto va oltre l’alimentazione, identificando un vero e proprio stile di vita, che comprende pratiche sociali, tradizionali, agricole.
Un modus vivendi capace – attraverso il “mangiare insieme” – di rafforzare il senso di appartenenza e di condivisione tra i popoli mediterranei. E ancora, un regime sostenibile non solo per la salute ma anche per l’ambiente, grazie all’utilizzo di risorse naturali e alle basse emissioni di gas serra, in quanto fondato prevalentemente su alimenti di origine vegetale; e grazie al rispetto della stagionalità dei prodotti, delle tradizioni locali e della biodiversità.
Nascita ed evoluzioni
La scoperta della dieta mediterranea si deve ad Ancel Keys, biologo e fisiologo statunitense che visse per oltre quarant’anni a Pioppi, nel Cilento, e lì formulò le proprie teorie sul legame tra le abitudini alimentari delle popolazioni locali e l’incidenza delle malattie cardiovascolari, procedendo poi a uno studio comparativo fra i regimi alimentari di 14 gruppi di uomini fra i 40 e i 59 anni appartenenti a sette Paesi di tre continenti diversi (Stati Uniti, Finlandia, Olanda, Italia, Yugoslavia, Grecia e Giappone), il Seven Countries Study, da cui nacque il fortunato volume “Eat well and stay well”.
La piramide alimentare
Il regime alimentare da seguire è ben illustrato nella Piramide della Dieta Mediterranea, il cui primo schema fu elaborato dal Ministero della Salute greco nel 1999 proprio sulla base dello studio di Ancel Keys. Uno schema che prevede circa 22-23 porzioni di alimenti al giorno, da spalmare su tre o quattro pasti. Al vertice ci sono i cibi da consumare con maggiore moderazione, mentre alla base spiccano quelli da assumere giornalmente. Gli alimenti da mangiare ogni giorno sono: cereali non raffinati (pane, pasta, riso), frutta, verdura, olio di oliva, latte e derivati, vino (con moderazione). È consigliato invece il consumo settimanale di: pesce, pollame, legumi, patate, uova, dolci. Ancor meno frequente dovrebbe essere il consumo delle carni rosse.
La nuova piramide alimentare
Nel 2009 l’INRAN (Istituto Nazionale per la Ricerca degli Alimenti e della Nutrizione), alla luce delle nuove abitudini alimentari e scoperte nel campo, ha proposto un aggiornamento della Piramide della Dieta Mediterranea. Tra le modifiche principali, spicca la distinzione fra grassi di origine vegetale e grassi origine animale come il burro: se i secondi restano all’apice della piramide, i primi finiscono in fondo, come alimenti consigliati giornalmente. Non a caso l’olio di oliva è considerato il simbolo della dieta mediterranea. E ancora, i carboidrati complessi come pane, pasta e riso passano dalla base all’apice dello schema. La nuova Piramide sottolinea inoltre l’importanza di affiancare a una corretta alimentazione uno stile di vita sano, che comprende la convivialità a tavola, un’attività fisica moderata e regolare (30 minuti al giorno per cinque giorni alla settimana) e un’attenzione particolare alla stagionalità, alla biodiversità e ai prodotti tipici locali.
Riconoscimenti
Nel 2010 la Dieta Mediterranea è stata inserita nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dall’Unesco, che ad oggi riconosce sette comunità emblematiche che continuano a portarla avanti: Italia (Cilento), Grecia (Koroni), Spagna (Soria), Marocco (Chefchaouen), Portogallo (Tavira), Cipro (Agros) e Croazia (Brač e Hvar).
A Pioppi esiste il Museo Vivente della Dieta Mediterranea, una struttura didattica gestita da Legambiente Onlus, composta di una sala espositiva, una tisaneria e delle sale laboratoriali, che accompagnano i visitatori in un viaggio interattivo che va dalla nascita della Dieta Mediterranea alla sua valorizzazione oggi. Inoltre il Museo, durante l’estate, fa da base logistica al Festival della Dieta Mediterranea, un ricco contenitore di eventi per celebrare lo stile di vita teorizzato da Ancel Keys, rimarcandone il rapporto con il Cilento e con le sue tradizioni.