La pizza diventa patrimonio dell’Unesco
La pizza patrimonio dell’umanità. Quante volte è stato detto scherzosamente, per esaltare la bontà incomparabile di questa pietanza. Ma da ora in poi non sarà più una battuta: il Comitato di governo dell’Unesco ha approvato la candidatura – l’unica italiana – dell’“arte dei pizzaiuoli napoletani” al riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità, come era avvenuto nel 2010 per la Dieta mediterranea. La decisione, unanime, è arrivata nella notte dal Consiglio dell’Unesco, riunitosi nell’isola di Jeju, in Corea del Sud.
Nella decisione finale si legge: “Il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da ‘palcoscenico’ durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti. Partendo dai quartieri poveri di Napoli, la tradizione culinaria si è profondamente radicata nella vita quotidiana della comunità. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiuolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale”.
L’iter per ottenere il riconoscimento era cominciato nel 2009, quando il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) aveva iniziato a redigere il dossier di candidatura, con il supporto delle associazioni di pizzaiuoli e della Regione Campania e con il coordinamento del prof. Pier Luigi Petrillo, membro della Commissione nazionale italiana per l’Unesco. Tante le iniziative nate a supporto della candidatura. Ricordiamo ad esempio la raccolta firme, che ha raggiunto 2 milioni di sottoscrizioni, e il contest #pizzaUnesco, un concorso per pizzaioli professionisti.
Una notizia, quella del riconoscimento Unesco, che si auspica possa segnare l’inizio di un percorso di valorizzazione della pizza, tesoro del made in Italy. Questo a partire dalla formazione e dalla salvaguardia della storia di questa tradizione, anche attraverso siti dedicati, come il forno dove fu cotta la prima pizza margherita, preparata – secondo leggenda – per Sua Maestà la Regina Margherita nel giugno 1889, e ancora attivo al Casamento Torre nel Real Bosco di Capodimonte.
Intanto il 14 dicembre a Napoli, in piazza del Gesù, dalle 11 alle 15, è in programma l’evento Napoli Pizza Village & Friends per l’Unesco – Special Edition. Una grande festa, organizzata dal Napoli Pizza Village, con il patrocinio del Comune di Napoli e della Fondazione Univerde, per celebrare il prestigioso traguardo, ovviamente a base di pizza, che sarà distribuita gratuitamente. E pizza per tutti sia!