Riso, grano e pasta: da febbraio obbligo di etichettatura di origine
Dopo i prodotti lattiero caseari, ora tocca al riso, al grano e alla pasta. Rispettivamente dal 16 e dal 17 febbraio 2018 vigerà l’obbligo di indicazione dell’origine dei prodotti in etichetta. I due decreti, firmati dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, e dal Ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale il 16 e il 17 agosto scorsi e prevedono 180 giorni per l’adeguamento delle aziende al nuovo sistema e per lo smaltimento delle etichette e delle confezioni già prodotte.
Il decreto interministeriale n. 113532/2017, relativo al riso, prevede l’obbligo di indicazione delle seguenti caratteristiche: il paese di coltivazione, il paese di lavorazione e il paese di confezionamento. Se le tre fasi si svolgono nello stesso paese, si può utilizzare la dicitura “Origine del riso: Italia”. Se invece avvengono in nazioni diverse, si può scrivere a seconda dei casi: Paesi Ue, Paesi Non Ue, Paesi Ue e Non Ue.
Il decreto n. 113552/2017, riguardante grano e pasta, prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia indichino obbligatoriamente in etichetta: il paese di coltivazione del grano, cioè il nome del paese nel quale il grano viene coltivato; e il paese di molitura, cioè quello in cui il grano è stato macinato. Se queste fasi avvengono in più paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi Ue, Paesi Non Ue, Paesi Ue e Non Ue. Se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo paese, ad esempio l’Italia, allora si può usare la dicitura: “Italia e altri Paesi Ue e/o non Ue”.
Secondo una recente consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, somministrata sul sito del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini, l’85% degli italiani ritiene importante conoscere l’origine delle materie prime, per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per la pasta e per il riso.
I due decreti sull’obbligo di etichettatura di origine anticipano la piena attuazione del regolamento europeo 1169 del 2011, in direzione della massima trasparenza nei confronti dei consumatori e allo stesso tempo di una maggiore tutela dei produttori e del made in Italy.